Le nostre produzioni

Locandina WOYZEK - FANGO, SANGUE, LUNA - PercorsoVitaleWOYZEK - FANGO, SANGUE, LUNA (2015)

Scritto e diretto da SIMONA SELVINI

 

 

 

 

 

 

 

Promo realizzato da Matteo Marchi - Durata 20:00

 

Trailer realizzato da Matteo Marchi - Durata 0:53

 

 

Foto di Simona Selvini

Locandina spettacolo Movimenti - trame ordite PercorsovitaleMOVIMENTI - TRAME ORDITE (2014)

 

di SIMONA SELVINI

regia di SIMONA SELVINI


Parole -  SIMONA SELVINI
Danza - CARLOTTA MIGNANI e SARA CERFOGLI
Canto - MARCO RASPANTI
Musiche di - ALFIO GIUGNIULETTI

 

Intrecci di teatro danza e lirica per un omaggio diamante alla donna.

Locandina Antigone - archetipo ribelle PercorsoVitaleANTIGONE (2013)

 

SIMONA SELVINI è Antigone nel testo tratto da “Antigone” di J. ANOUILH

Regia di SIMONA SELVINI

Locandina di SONIA PASQUALI

Musiche originali di ALFIO GIUGNIULETTI

Scenografia di CRISTINA CAVALLARI

 

 

Foto di Alessandro Vitale

FestaDiCompleanno

FESTA DI COMPLEANNO (2012)

 

di HAROLD PINTER

adattamento scenico e regia di SIMONA SELVINI

locandina di SONIA PASQUALI

musiche originali di ALFIO GIUGNIULETTI

Siamo in Inghilterra negli anni Settanta.
Una pensione in un paesino sperduto vicino al mare che una coppia di attempati signori manda avanti per forza d’inerzia.
Ed è proprio in questa casa –che è sulla lista delle pensioni- che si svolge questa storia. Una storia di straordinaria quotidianità che, come solo un grande maestro come Pinter riesce a trasmettere, trasuda orrore e miseria.
I personaggi come attratti da una forza maggiore vorticano trascinandosi una vita segnata in partenza. Tra tempi comici e violenza si snoda una vicenda coperta dal rumore di una radio e sommersa da strisce di giornale; unici contatti con la realtà esterna da cui tutti fuggono per un motivo o per l’altro.
Realtà scomoda esterna che implode i personaggi in un interno inquieto e claustrofobico e che li porta a sfogarsi col più debole.
Pesce grande mangia pesce piccolo, ma c’è sempre un pesce più grande pronto a sbranarti.
Una storia di sopraffazioni nella miseria di un quotidiano ripetitivo e stantio. Un odore di polvere e di latte marcito che contrasta col profumo del mare e della libertà che esso evoca.
Un simpatico pugno dello stomaco. 

Locandina Stupida tempesta di provincia PercorsoVitaleSTUPIDA TEMPESTA DI PROVINCIA (2012)

 

di COSIMO MONARI

adattamento scenico e regia di SIMONA SELVINI

musiche originali di ALFIO GIUGNIULETTI

violoncello: ENRICA ERCOLANI

locandina di SONIA PASQUALI

 

Questo testo teatrale, che e' contenuto nell'ultima parte dell'omonimo libro e' essenzialmente un lavoro sulla follia. O anche sulla paura della follia. O ancora sulla follia inevitabile e sulla follia inimmaginabile. Siamo dunque circondati da folli. O siamo noi stessi folli. O anche: la follia non esiste se non come contrapposizione ad un qualcosa di inafferrabile comela ragione. Folliche leggono libri sui folli cercando di non diventare folli. Folli che sognano un futuro strepitoso laddove nulla cambia. Folli che lavorano attanagliati dal loro passato. Folli che muovono fili generando inconsapevoli Tempeste. Tutti noi siamo travolti da piccole follie quotidiane, da grandi paure oscure celate nella nostra mente. Cercare un filo che ci conduca, che ci guidi in un percorso chiaro è un’impresa. Da folli.

Locandina Cuore di cretino PercorsoVitaleCUORE DI CRETINO  (2011)

 

di COSIMO MONARI

adattamento scenico e regia di SIMONA SELVINI

musiche originali di ALFIO GIUGNIULETTI

scenografia di BRUNO LO RE e ANDREA LO RE

locandina di SONIA PASQUALI

Uno spettacolo denso di immagini, di ricordi, odori suoni e sapori di ogni attimo della vita di un uomo.
Sono sensazioni, è sogno , è incubo.
E' un bellissimo lavoro molto finemente lavorato. Onirico e concreto.
Per questo ho amato il testo appena l'ho letto. Per questo l'ho voluto fortemente rappresentare.
Un testo totalizzante e liberatorio dove la mia anima si è sentita libera di giocare tra il sogno e.. l'orrore.
(note di regia)

 

Il testo è l'emblema dell'uomo mediocre.
L'uomo vinto da se stesso non può uscire da certi limiti autoimposti. Essere schiavi del proprio ego è una droga, una completa assuefazione alla superbia, alla vanità (sia nel senso di "effimero", sia nel senso di "compiacimento di sé"), alla finta socialità.
L'uomo mediocre sta con gli altri per parlare di se stesso; gli altri non sono specchio della propria vita, non sono inferni o paradisi, ma solo comprimari della vita più importante, che è quella del mediocre.
O del Cretino.
Il Cretino non ha colpe: il mondo è un brutto luogo in cui vivere, e il Cretino è solo un cuore innocente che è miracolosamente riuscito a sopravvivere a tutta la bruttezza. Le colpe sono del mondo, le colpe sono degli altri, del Cretino mai.
Il Cretino è un individuo, uno stile di vita, una corrente di pensiero.
Nel Cretino vediamo tutti e non vediamo nessuno. Chi ruota attorno al Cretino prima o poi si rende conto di chi Lui sia. Questa coscienza si può rifiutare o accettare. Se la si accetta, si gioca carte scoperte, si sputa su quella faccia sempre lavata ma mai pulita, poi ci si gira e si mormora un addio. Se la si rifiuta, l'unica strada è quella di seguire fedelmente il Cretino.
Il Cretino ha molti cani, ma solo pochi di essi saranno un giorno Cretini. Perché l'essere Cretini necessita di impegno e costanza. Il nostro ego ha bisogno di cure e amore costanti. Il nostro ego è un mostro che ci divora. Dentro di noi rimane solo l'ego e nient'altro. Il Cretino è vuoto. E' un vuoto che mangia tutto, pensieri, persone, ricordi, dolori, felicità... Alla fine, al Cretino, non rimane neanche la cosa per Lui più importante: se stesso.
(note dell'autore)

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